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JOURNAL OF EURO ASIA TOURISM STUDIES

VOLUME III – December 2022
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Smart islands: a “new” dimension of geographical isolation of El Hierro (Canary Islands)

Introduzione

Il tema della sostenibilità nel mondo del turismo è da più tempo oggetto di studio ed in particolare la ricerca si sofferma sull’analisi della “sofferenza” dell’ambiente che, nelle sue diverse accezioni, è risorsa vitale per consolidare il proprio mercato turistico e per attrarre nuovi flussi di viaggiatori. La criticità ambientale ha imposto agli operatori del settore di pianificare le attività turistiche seguendo modelli di sviluppo in grado di mantenere un equilibrio durevole tra valori quantitativi e qualitativi del territorio interessato per poter soddisfare contemporaneamente le esigenze della popolazione ospite e di quella ospitante (Donato, 2007; Casari, 2008; Confalonieri, 2008; Bertoni, 2008; Accinelli, Sanchez Carrera & Gil Martin, 2012; Meini, 2012; Barrera & Bahamondes, 2012; Barresi, 2013). La costante ricerca di strumenti in grado di migliorare il livello di sostenibilità delle destinazioni per le vacanze ha permesso al settore turistico di interfacciarsi sempre più con il settore tecnologico che ha portato ad uno sviluppo significativo dei servizi al turismo. Una maggior interattività, dunque, che grazie anche all’avvento dei social media e in particolar modo al loro utilizzo “mobile”, ha stimolato il passaparola elettronico divenuto, ormai, uno strumento di fondamentale importanza sia per l’operatore turistico, sia per la popolazione “viaggiante” (Del Vecchio, Ndou & Passiante, 2018). Grazie all’innovazione tecnologica i territori non sono più considerati “enclave” dai confini rigidi, ma bensì aperti e ben fruibili dove l’accessibilità gioca un ruolo da primo attore (Carbone, 2017).

Per una destinazione puntare su un turismo sostenibile e “smart” permette di favorire la conoscenza e la valorizzazione, anche sotto il profilo socioeconomico, del territorio. Infatti, le dinamiche dell’attuale scenario turistico internazionale impongono di seguire la via della competitività, la quale deve adottare approcci innovativi in grado di far leva sulle specificità territoriali coinvolgendo tutti i soggetti interessati (Battino & Lampreu, 2018).

Le prime realtà ad abbracciare l’approccio smart sono state le città che hanno accompagnato ed aiutato i cittadini a comprendere e partecipare attivamente al mondo delle Information Communication Technologies (ICTs) con la messa in campo di progetti di crescita sostenibile ed innovativa per migliorare la qualità della vita urbana. Una città intelligente presta attenzione alle persone, all’economia, ai trasporti, all’ambiente, alla vita sociale e alla governance, dove in queste sei fondamentali caratteristiche dell’approccio smart rientra anche il settore turistico. Il turismo, infatti, è oggi il cuore pulsante dell’economia e della cultura di diverse e tante realtà in tutto il mondo ed è un settore che più si mostra attento all’innovazione e alla ricerca di nuovi modelli di sviluppo sostenibile (Giffinger, 2007; Matos et al., 2019; Romanelli et al., 2019). Una smartness, dunque, non interessa e non può interessare solamente le città, destinatarie privilegiate almeno in un primo momento dei benefici e degli effetti derivanti dai processi di digitalizzazione, ma si estende anche ad altre realtà. Il concetto è infatti stato applicato, successivamente, a quello degli Smart Villages e delle Smart Tourism Destination (STD) (Giovannella, 2013; Murgante & Borruso, 2013; Buhalis & Amaranggana, 2014; Guzal-Dec & Zwolinska-Ligaj, 2018), perché offre ricadute positive in termini di “travel experience”: vantaggi rappresentati dalla velocità con cui vengono scambiate le informazioni, i feedback e le transazioni economiche turistiche.

Le mete delle vacanze costituite da un turismo consolidato sono quelle che con una più forte volontà devono optare per un nuovo modello di sviluppo che possa, nel medio e lungo periodo, traghettarle verso una crescita sostenibile, coesiva ed inclusiva. Questi risultati possono essere raggiunti e apprezzati, nel medio e lungo periodo, sfruttando in maniera intelligente il supporto proveniente dalle ICT. Una prospettiva di sviluppo fondata sulla dinamicità e sulla fluidità propria dei tempi moderni che, come è noto, sono plasmati dalle nuove tecnologie, da una notevole produzione di dati e da una marcata interoperabilità. Una società sempre più protesa a superare il “web 4.0” per confluire nella “società 5.0”, dove lo spazio digitale si fonde con quello fisico, senza però dimenticare la rilevanza dell’individuo e delle comunità locali (Battino & Lampreu, 2018 e 2019). Il paradigma delle STD cerca risposte innovative alle esigenze ed attività di residenti e turisti attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie nell’ambito dell’offerta di risorse e servizi nei luoghi delle vacanze (Baggio & Del Chiappa, 2014; Calle, García & García F., 2017; Jovicic, 2018). Grazie allo sviluppo del web, alla nascita di piattaforme open source per la condivisione di dati e informazioni, a portali specificamente dedicati alle prenotazioni di strutture ricettive, mezzi di trasporto e altri servizi, ad app per smartphone, social network e blog, il turista gode oggi di una molteplicità di opzioni con cui poter entrare in contatto con destinazioni e singoli operatori in maniera autonoma e indipendente (Flemming, 2017). È indispensabile che le destinazioni per attrarre turisti sappiano sfruttare questi nuovi canali e utilizzare un approccio innovativo, flessibile e dinamico, in alcuni casi anche tailor made (Battino & Lampreu, 2018 e 2019).

 

Obiettivi e metodologia

 

L’obiettivo principale di questa ricerca è quello di analizzare come si configura la destinazione turistica dell’isola di El Hierro in relazione all’organizzazione e alla promozione di iniziative smart per la fruizione del territorio.

Nella prima parte del lavoro la metodologia utilizzata consiste nella revisione della letteratura scientifica sul tema insulare e di come questi ambiti siano diventati operativi nell’attuare il paradigma delle STD diventando veri e propri “laboratori” sperimentali nel campo dell’innovazione turistica (Ferràs et al., 2020; Roopchund, 2020). La seconda parte della ricerca si muove nell’ambito del caso studio di El Hierro partendo dall’indagine relativa al contesto turistico, anche per mezzo degli open data messi a disposizione della Consejería del Turismo de Canarias. L’analisi è proceduta navigando “online” per raccogliere informazioni relative alle iniziative smart avviate localmente per sperimentare un “nuovo” spazio turistico intelligente dell’Isola e per migliorare, al contempo, l’esperienza dei viaggiatori. Statistiche ed altre informazioni geografiche sono, poi, state anche elaborate e rappresentate cartograficamente attraverso l’utilizzo di software GIS opensource.

 

Smart islands

 

Non è facile definire il concetto di “isola”, infatti molti autori con diversi approcci disciplinari continuano a interrogarsi sul significato di insularità (Olwig, 2007). Più in generale, un’isola è concepita come una parte di terra circondato da acqua dolce o salata e soggetta a isolamento rispetto ad altri spazi. Ci sono isole che si fondono con una penisola e isole che appaiono e scompaiono con le maree. Inoltre, un’isola può essere lontana dalla terraferma, come nel caso di numerose isole oceaniche, o vicino ad essa, come la maggior parte di quelle del Mar Mediterraneo. Un’isola può essere vicina ad un’altra isola o formare un arcipelago. Esse si differenziano anche per il clima, la fauna e la vegetazione o per il diverso sviluppo geopolitico, socioculturale, economico e ambientale (Hall, 2010 e 2012; Rackham, 2012). Altri ricercatori ritengono che un’isola sia un’entità dinamica che possiede una propria natura ecobiologica, socioculturale, esperienziale, mistica, rappresentativa, mitologica o metaforica, dove accanto a forme più o meno prolungate di isolamento persiste nel tempo una situazione di îléité, intesa come coscienza locale dell’insularità (Bonnemaison, 1997; Sanguin, 1997; Stratford, 2003; Kopaka, 2009; Baldacchino, 2012 e 2013; Marengo, 2014). Tale è la diversità delle isole che la letteratura attuale riconosce la necessità di effettuare studi sulle isole presentando ognuna di queste nella propria “dimensione” (Baldacchino, 2008).

I sistemi insulari, spesso definiti realtà vulnerabili e dipendenti dalla terraferma, grazie alla loro resilienza sembrano riuscire a sopravvivere alle difficoltà dell’“isolamento” geografico, ma appaiono in difficoltà di fronte a forme invasive di turismo.

Nel caso dei territori insulari può essere definito certamente positivo il successo della rivoluzione digitale che proprio grazie all’uso delle ICT ha permesso a molte realtà di utilizzare le proprie risorse attrattive in modo più efficiente riducendo, ad esempio, i costi dell’energia e l’impatto ambientale, migliorando i servizi offerti e la qualità della vita della comunità interessata (Cohen, 2012).

L’approccio smart in una prospettiva insulare richiede un significativo coordinamento dei diversi attori, anche se questi ultimi dovrebbero già possedere una rete operativa consolidata nei suoi caratteri di base che ha permesso alla comunità locale di governare nel tempo il proprio isolamento. E proprio il campo applicativo della smartness porta a considerare le isole come laboratori dove attuare progetti innovativi e sostenibili. In questo contesto l’Unione Europea attua politiche speciali e sostiene questi territori “d’oltremare” che sperimentano, localmente, progetti per creare e trasferire nuove conoscenze (Herrera Priano, López Armas & Fajardo Guerra, 2016; Avelar, 2019). La sfida principale è migliorare le infrastrutture nei settori dei trasporti, dell’energia e delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Questo è anche l’obiettivo del progetto comunitario “Smart Islands”[1], nato nel 2015, che coinvolge le isole[2] che si sono impegnate ad adottare soluzioni intelligenti anche in ambito di tutela ambientale, governance ed espansione del turismo e del commercio[3] (https://www.eesc.europa.eu).

Diversi Paesi europei hanno espresso interesse per questi “nuovi” modelli di sviluppo territoriali virtuosi e si sono altresì cimentati nella loro attuazione. Qui, per ragioni di studio, citiamo la Spagna che nell’ultimo decennio si è prodigata ad intensificare progetti legati all’approccio smart. Si inizia a parlare di Destino Turistico Inteligente (DTI) nel 2012 quando il “Ministerio de Industria, Energía y Turismo” da avvio al processo di trasformazione del modello turistico tradizionale spagnolo avvalendosi delle determinanti legate alla tecnologia, all’innovazione, alla sostenibilità e all’accessibilità: si sono attivati progetti pilota[4] a Palma di Maiorca, Las Palmas de Gran Canaria, Badajoz ed El Hierro. Quest’ultima è considerata la prima smart island del mondo. Qui, la pianificazione smart del territorio segue i principi dello sviluppo sostenibile ambientale e socioeconomico e su questa base si sono mossi gli strumenti tecnologici. L’obbiettivo da conseguire è la riduzione del divario esistente tra spazio fisico e digitale valorizzando l’esperienza turistica attraverso la personalizzazione dei servizi e aumentando la possibilità di scambiare nell’immediato le informazioni grazie all’installazione di 26 punti wifi distribuiti su tutto il territorio insulare (Avelar, 2019).

 

Il caso studio di El Hierro

 

El Hierro è l’isola più piccola e più occidentale dell’arcipelago canario[5] con una estensione di 278 km2. I suoi 11.154 abitanti (nel 2019) si distribuiscono nei tre municipi di Frontera, Valverde (sede dell’omonimo capoluogo) ed El Pinar (http://www.gobiernodecanarias.org/istac/). L’isola, conosciuta da tutti come “l’isola del Meridiano”[6], è di origine vulcanica e presenta un perimetro costiero di circa 108 km costituito da ampi tratti rocciosi e strapiombanti sul mare con imponenti falesie (acantilados) e poche spiagge di sabbia nera di ristrette dimensioni. Il Pico Malpaso, a 1.501 metri sul livello del mare, inserisce l’Isola nella classifica mondiale dei territori con maggiori altitudini rispetto alla ridotta superficie.

Un clima temperato, con una temperatura media annua che si aggira intorno ai 20 °C al livello del mare, è condizionato dall’orografia e dai venti alisei. L’Isola evidenzia un paesaggio ricco e diversificato[7] ed il suo territorio, per circa il 58%, rientra nella categoria delle aree protette[8] della Red Canaria de Espacios Naturales Protegidos e, inoltre, è stato dichiarato dall’Unesco “Riserva della Biosfera” nel gennaio 2000 e dal settembre 2014 diviene primo “Geoparco” canario compreso nella rete europea dei Geo-parchi. La mancanza di ampi arenili e la presenza di un ricco patrimonio vulcanico ben conservato attrae da sempre turisti interessati al contatto con la natura e alle attività all’aria aperta, dando così vita ad un turismo naturalistico che ben si allontana dal modello massivo del sol y playa tipico delle isole più orientali (Martín Fernández, 2009; Carracedo & Perez-Torrado, 2015).

Il lavoro svolto dal governo locale attraverso il Plan de Desarrollo Sostenibile de El Hierro del 1997 è stato, poi, determinante nel pianificare e promuovere uno sviluppo turistico sostenibile e poco invasivo del territorio.

Sulla base del “nuovo” scenario e della tendenza globale di trasformare le destinazioni convenzionali in realtà intelligenti, l’isola di El Hierro, come già ricordato, nel 2012 diventa la prima smart island al mondo (https://www.elhierro.es/). L’iniziativa è stata inquadrata nell’ambito del Plan de Actuaciones Especiales de El Hierro 2012 promosso dal “Ministerio de Industria, Energía y Turismo” e gestito dalla Sociedad Estatal para la Gestión de la Innovación y las Tecnologías Turísticas (SEGITTUR). Più recentemente, l’accordo di collaborazione tra il Consiglio Insulare di El Hierro e Red.es[9] passa attraverso il progetto “El Hierro en Red”. Entrambe le iniziative mirano a raggiungere un obiettivo strategico comune, come il benessere sociale ed economico dei residenti di El Hierro e dei visitatori.

L’idea si basa sull’utilizzo delle ICT per costruire un territorio che gestisca le proprie risorse in modo più efficiente e sostenibile e offra alla popolazione autoctona ed ai turisti servizi migliori (Red.es, 2019). A tal fine, sono state implementate una serie di misure che consentono il trasporto dei dati per la gestione remota dei servizi, attraverso l’utilizzo di sensori e la gestione centralizzata delle informazioni. Tra le iniziative più importanti spiccano quelle di “El Hierro Travel”, “Rete wifi gratuita” e la “Red de geoparques”.

 

Le iniziative “smart” per il turismo

 

Con riguardo all’iniziativa “El Hierro Travel” il Cabildo de El Hierro è stato un pioniere nell’uso di un sito web aziendale a livello regionale. Nel 1997 ha creato il suo primo spazio in internet www.elhierro.org ed anni dopo, il 23 gennaio 2006, ha annunciato una nuova pagina aziendale istituzionale www.elhierro.es. Inoltre, gestisce anche la pagina web dell’offerta turistica dell’isola ovvero elhierro.travel (Red.es, 2019). Quest’ultimo portale, in particolare, offre informazioni sulle diverse attività turistiche fruibili: cosa visitare, dove alloggiare, le escursioni, l’enogastronomia, il meteo e le informazioni sulle iniziative per l’ambiente di stampo sostenibile come, altresì, viene indicato nello slogan Todo lo que necesitas saber, para hacer de tu viaje a El Hierro una esperiencia única. Una promozione, dunque, a tutto tondo che ha richiesto un notevole impegno da parte dell’Amministrazione locale e che si è riflessa, nel breve e nel medio periodo, in un aumento dei flussi turistici e, conseguentemente, delle unità ricettive e dei posti letto. In particolare, come indicato anche in Tabella 1, i posti letto sono aumentati esclusivamente nelle realtà extralberghiere, che registrano un incremento del 124% nel periodo dal 2010 al 2019, mentre, costante nel tempo è, sostanzialmente, rimasto il livello di ricettività nell’ospitalità alberghiera. A questa offerta di alloggio extralberghiero corrispondono 45.749 pernottamenti per una permanenza media di 4,0 giorni nel 2019. Le strutture alberghiere segnano, sempre alla stessa data, 47.490 presenze ed una permanenza media di 3,9 giorni. Gli arrivi, in numero di 23.552, sono cresciuti del 16% rispetto al 2010, ma dal 2011 al 2013 avevano subito una significativa flessione a causa delle eruzioni vulcaniche avvenute tra il 2010 e il 2011 (http://www.gobiernodecanarias.org/turismo). Secondo i sondaggi realizzati, la popolazione turistica sceglie l’isola principalmente per la bellezza dei suoi paesaggi e la tranquillità e predilige attività di walking e sportive a contatto con la natura (Promotur, 2019).

Un incremento importante che certamente ha visto uno sforzo dell’Amministrazione locale con il coinvolgimento di tutti gli operatori del settore turistico di adattarsi alle sempre più diverse richieste di mercato. Fondamentale in questo percorso è stato rendere il territorio e tutte le sue risorse fruibili ed accessibili ancor prima dell’inizio della vacanza: un portale che descrive l’Isola in ogni suo “angolo” e permette agli utenti di conoscere resoconti e stories di chi ha già vissuto la propria vacanza herreña.

 

Tabella 1. Evoluzione dell’offerta alberghiera ed extralberghiera di posti letto nei municipi di El Hierro (2010-2019)

Anno Posti letto
Frontera El Pinar Valverde EL HIERRO
alb. extralb. alb. extralb. alb. extralb. alb. extralb.
2010 180 321 13 245 191 302 384 868
2011 180 333 36 269 191 322 407 924
2012 168 333 36 275 191 330 395 938
2013 168 333 36 275 191 306 395 914
2014 168 352 36 311 191 312 395 975
2015 168 377 36 385 191 343 395 1.105
2016 168 423 36 398 191 363 395 1.184
2017 168 455 36 443 191 472 395 1.370
2018 154 540 36 475 191 581 381 1.596
2019 156 725 36 531 191 690 383 1.946

Fonte: elaborazione da PROMOTUR (Consejería Turismo – http://www.gobiernodecanarias.org/turismo).

 

Le informazioni sui diversi canali social (Facebook, YouTube, OpenFotosub, Twitter -@prensaelhierro[10], applicazione “El Hierro te sigue”[11], etc.), accessibili direttamente dalla pagina “El Hierro Travel”, vengono trasferite grazie ad un altro progetto, la “rete wifi di El Hierro”. A causa del già ricordato evento vulcanico che aveva interessato l’isola il turismo isolano ha subito una conseguente flessione degli arrivi turistici. Per tale motivo ci si è prodigati per rilanciare la destinazione installando una rete wifi, ad accesso aperto (gratuito), costituita da 26 antenne distribuite su tutto il territorio[12] (Figura 1). Queste sono localizzate su suolo pubblico come, ad esempio, i due ricevitori che si incontrano nelle piazze dei nuclei urbani di Sabinosa e di San Andrés. Ulteriore peculiarità, sempre in ottica smart, è che diversi ripetitori possono funzionare grazie all’uso di energie rinnovabili, come nel caso di alcuni siti di interesse turistico quali El Julan e Cala de Tacorón.

 

Figura 1. Distribuzione dei punti wifi sull’Isola di El Hierro. Fonte: elaborazione propria.

La rete wifi favorisce la connessione e la condivisione di informazioni per la popolazione residente e turistica e, nella sua peculiarità di passaparola, ha evidenziato anche la sua capacità promozionale, favorendo l’implementazione di visitatori. Il sistema, poi, rappresenta anche un ottimo mezzo per video-sorvegliare il traffico, controllare gli incendi o migliorare la gestione dei rifiuti. Inoltre, i ricevitori wifi possono essere un valido strumento di supporto alla Red de Emergencias y Seguridad de Canarias (RESCAN) il cui obiettivo, sin dalla sua istituzione nel 1999, è migliorare la sicurezza della destinazione, ovvero un aiuto per tutti coloro, turisti e non, che dovessero trovarsi in difficoltà percorrendo i tanti sentieri presenti sull’Isola[13] (Figura 2) (Red.es., 2019).

Figura 2. Rete dei sentieri segnalati sull’isola di El Hierro. Fonte: elaborazione propria.

L’appartenenza alla Rete Europea dei Geoparchi ha ulteriormente favorito l’avvio di iniziative che rafforzano ed evolvono il modello di sviluppo economico e sociale dell’Isola in un vero e proprio esempio di sostenibilità e di coesione territoriale. Da qui, infatti, ad una vasta rete di percorsi naturalistici si aggiungono itinerari tra vulcani e grotte il cui coordinamento converge nel Centro de Interpretación Vulcanológico, poi convertito in Centro de Interpretación del Geoparque El Hierro.

Il Geoparco consta di due edifici ed un percorso esemplificativo che si snoda, in ambito vulcanico, tra le due strutture. Il primo edificio è dedicato al vulcanismo canario e, in particolare, a quello che ha modellato l’isola di El Hierro. L’utilizzo delle nuove tecnologie permette al visitatore di vivere un’esperienza unica grazie, ad esempio, ad una grande parete interattiva in cui sono presentati diversi paesaggi vulcanici. Nella seconda costruzione il visitatore beneficia di una rappresentazione audiovisiva che riproduce l’eruzione sottomarina che ha coinvolto l’abitato costiero di La Restinga nel 2011. Tutte queste proposte per “attivare” la vacanza smart dei visitatori rappresentano anche un’opportunità di sviluppo locale e di promozione turistica: esperienze a tutto tondo che integrano ambiente, principi di sostenibilità, energie pulite, agricoltura ecologica e criteri di ricerca scientifica, basati soprattutto sulla geologia e sul vulcanismo.

L’istituzione del Geoparco rappresenta, dunque, non solo una forma di tutela del territorio rurale, ma soprattutto un diverso modo di gestione dello stesso: un maggior coordinamento tra attori (privati e pubblici) che aiuta a migliorare la qualità della vita locale operando anche attraverso una intensa promozione turistica proiettata a livello internazionale.

La qualità della vita e dell’ambiente ci porta a citare El Hierro anche come primo riferimento energetico mondiale grazie all’avvio della prima centrale idro-eolica “Gorona del Viento”: circa l’80% dell’energia necessaria per l’Isola proviene da fonti rinnovabili. Il prossimo passo che il Cabildo, attraverso il “Piano di mobilità sostenibile per l’Isola”, si accinge a compiere è la graduale sostituzione delle automobili a benzina con vetture elettriche.

 

Conclusioni

Il comparto turistico da più tempo è stato influenzato da significative trasformazioni legate, principalmente, ai cambiamenti nel gusto dei consumatori, alla perenne ricerca di nuove modalità di fruizione delle destinazioni. Turisti postmoderni, alternativi e con un profilo perennemente “online” che fanno un uso sempre più intenso delle Information and Communications Technology. Le potenzialità di questo “nuovo” comparto tecnologico sono diverse e molte Istituzioni in differenti paesi sono intervenute abbracciando l’approccio smartness.

El Hierro, nella sua condizione di area periferica, si è impegnata ad operare e rendere condivisibili, ma soprattutto accessibili, una mole di dati e servizi per favorire una maggior consapevolezza e conoscenza del territorio sia da parte della comunità residente, sia di quella ospite. La politica smart attivata ha dato vita a progetti di promozione e valorizzazione territoriale alimentando la creazione di servizi di qualità in grado di soddisfare turisti e viaggiatori. Le azioni intraprese per la protezione ambientale, per ridurre il consumo energetico, per migliorare la mobilità applicando la dimensione intelligente hanno reso l’Isola un modello di sviluppo sostenibile e innovativo da prendere come esempio. Un modello virtuoso che contribuisce a stimolare la cooperazione e lo scambio di buone pratiche nel campo dell’innovazione e, in particolare, a pianificare seguendo i principi della sostenibilità una destinazione sotto il profilo turistico.

Declaration

La ricerca è stata finanziata con il “Fondo di Ateneo per la Ricerca 2019” (Università degli Studi di Sassari). Pur nell’unità del testo i paragrafi 1, 2, 3 e 4 sono ascrivibili a Silvia Battino, mentre i paragrafi 4.1 e 5 ad Ainhoa Amaro García

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Cite this article

Amaro García A., Battino S. (2021) Smart islands: a “new” dimension of geographical isolation of El Hierro (Canary Islands). EATSJ - Euro-Asia Tourism Studies Journal, Vol.2021, ( Special Issue in Italian ). https://doi.org/10.58345/MYGJ2658.

Received: | Accepted: | Published online: 28 November 2021
Volume: 2021 | Issue: Special Issue in Italian |

DOI: https://doi.org/10.58345/MYGJ2658

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Authors


AA

Ainhoa Amaro García (Corresponding author)
Istituto di turismo e Sviluppo Economico Sostenibile (TIDES) - Università di Las Palmas di Gran Canaria (Canarie-Spagna)


SB

Silvia Battino (Corresponding author)
Dipartimento di Scienze economiche e aziendali (DiSea) - Università degli Studi di Sassari

Smart islands: a “new” dimension of geographical isolation of El Hierro (Canary Islands) by Ainhoa Amaro García, Silvia Battino is licensed under Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International